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L’assemblea annuale è servita non solo per l’espletamento delle pratiche amministrative e per la consegna dei distintivi e delle targhe per gli anni di servizio (nel 2020 e nel 2021 la pandemia non aveva consentito di farlo), ma anche per una riflessione condivisa sull’attuale situazione.

Il Consiglio direttivo, davanti alla necessità di programmare la nuova attività formativa per il 2022/2023, si è posto la seguente domanda: “ I nuovi iscritti ed i soci AVO sono consapevoli che, al momento, le aziende ospedaliere non permettono la presenza dei volontari nei reparti e che, di conseguenza,  i nuovi ambiti in cui svolgere l’attività di volontariato sono le Strutture Residenziali per Anziani (RSA)? ”

Se non vi fosse questa consapevolezza, chi ha  aderito a suo tempo ad essere volontario in ospedale potrebbe non essere più disponibile per questo nuovo  ambito, dove gli ospiti sono prevalentemente anziani.

Si è deciso, democraticamente, di interpellare tutti per sentirne l’opinione durante l’assemblea. Con molta correttezza e chiarezza, si è posto il quesito a tutti con una domanda aggiuntiva “ forte” , ma indispensabile: “Ritenete che, essendo cambiate le condizioni, l’AVO Brescia non abbia più motivo di esistere?”

Al fine di evitare un dibattito confuso e poco produttivo, facendo sì che tutti fossero orientati al focus della giornata, per la conduzione dei lavori ci si è avvalsi del formatore dott. Francesco Zeziola, che da anni segue l’AVO di Brescia.

La sintesi del dibattito, costruttivo e positivo è la seguente:

Nella stragrande maggioranza i volontari vogliono continuare. Non tutti se la sentono di operare nelle RSA, nel breve termine, ma non vogliono rinunciare ad essere soci dell’Associazione. Sicuramente il ruolo del volontario in queste strutture deve essere riconsiderato con le direzioni che le gestiscono. Si è notato dal confronto con coloro che già operano che in alcune i compiti sono semplici (filtro all’ingresso) e poco improntati alla relazione con gli ospiti, mentre in altre sono più ampi e riguardano anche la gestione del tempo libero degli ospiti.

A seguito della necessità di dare ancora più forza all’Associazione, si è valutata la necessità che nuovi volontari aderiscano e vengano formati e si è anche riflettuto sul bisogno  di ricambio dei membri del Consiglio direttivo, in quanto alcuni, compresa la presidente, sono in scadenza a metà novembre. Anche sotto questo aspetto, la reazione è stata positiva. Si sono rese disponibili persone che vogliono assumere l’incarico di consiglieri, garantendo quindi il ricambio dovuto.

Di seguito la  riflessione di Laura Scarpetta dopo la consegna della targa per i suoi 40 anni di servizio AVO.

Nell’Assemblea dell’AVO di Brescia, sabato 21 maggio 2022,in un clima di fraternità e di gioia, mi è stata donata la targa di riconoscenza, per i miei 40 anni di servizio nell’associazione. Io in realtà, entrai nell’AVO nel 1980, quando insieme al gruppo dei fondatori, partecipai alla stesura del 1° Statuto dell’AVO di Brescia.
In seguito partirono i Corsi di Formazione e l’AVO di Brescia, arrivò ad avere 300 volontari. La pandemia, chiudendo l’accesso alle strutture ospedaliere, ci ha messo in crisi. Ora ci siamo aperti al servizio degli ospiti nelle RSA con discreti risultati. Il mio entusiasmo e il mio desiderio di servire l’associazione non sono diminuiti. Volontari si è nel cuore e per sempre.
Qui sotto riporto le mie parole di ringraziamento alla Presidente e al Consiglio di AVO Brescia al momento della consegna della targa: Dedico questo riconoscimento a  mio marito, Domenico Contri, che mi ha coinvolto fin dall’inizio, nel 1980, in questa avventura. Il suo ideale di “servizio” al prossimo, che viveva anche nella sua professione di medico radiologo, è stata la spinta iniziale che abbiamo avuto con l’amicizia di Erminio e Nuccia Longhini. In quel momento il bisogno dell’ospedale era stare accanto al malato. Con l’ascolto, l’attenzione alle sue necessità, con la condivisione, fino all’empatia. I primi passi non furono facili. In seguito l’AVO, divenne un albero rigoglioso.

Oggi,  ricordo con gioia il mio percorso nell’AVO, la mia crescita umana e spirituale. Non posso che ringraziare l’associazione per avermi permessodi essere quella che sono oggi.
Ho dato, ma ho ricevuto di più!

Laura Scarpetta Contri